全球抗疫英雄谱——奋战在国际抗击新冠肺炎(COVID-19)一线的医护人员

时间:

2022-01-18

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宣传联络部

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85岁意大利麻醉师吉安皮罗·吉隆为抗击新冠肺炎疫情重回手术室

 

全球抗疫英雄谱——奋战在国际抗击新冠肺炎(COVID-19)一线的医护人员

近日,新冠肺炎疫情在意大利迅速蔓延,给当地许多医护工作者带来了巨大的压力,医护人员严重不足。在意大利东北部的威内托,85岁高龄的退休麻醉师吉安皮罗·吉隆决定重新回到手术室。“新冠肺炎疫情在威尼托蔓延,给医疗机构带来很大挑战,威内托的医疗机构(Sanitàdel Veneto)询问我是否准备好回到手术室为应对紧急情况提供帮助,我同意了。”他说。


吉安皮罗·吉隆于1934年12月11日出生于帕多瓦,在威尼斯长大,是帕多瓦大学麻醉学与复苏研究所的创始人,如今他是位于麦斯特(Mestre)的Villa Salus医院的医学主任。他作为麻醉学,复苏,重症监护,疼痛治疗,高压医学,毒理学领域的第一作者和合作者,撰写了10部专著和705部出版物。


尽管吉隆已经退休,但他也准备好为在医院中奋力面对冠状病毒紧急情况的医生提供支持。他说:“一位行政首领曾打电话询问我是否能够工作。从那天起,我就一直随身携带手机,方便他们随时给我打电话。我准备好了,我认为这是一种责任:无论年龄大小,身为医生都可以在此特殊时期有所作为。尽管我的希波克拉底誓言是很久以前的事情了,但是它永远不会过期。”


自2010年以来,吉隆被认为是该行业的神话。现在世界面临的情况完全不同。他说:“我知道,最容易因冠状病毒引起并发症的是老年人。但是,我身体健康,即使没有什么大事,我也每年都会接种流感疫苗。”


今年,吉隆与心脏外科医师文森佐·加卢奇(Vincenzo Gallucci)和其他团队成员一起为医学史做出了贡献,他准备穿上实验室的白大褂来面对另一个挑战。“这次是针对一个看不见的敌人。”在意大利这个戏剧性的时刻,医生和护士常常被比作战争前线的英雄,但是他却耸耸肩。他说:“你必须始终付出一切,我1961年毕业,当时没有地方卫生部门,但在帕多瓦经营着一家民营医院。我记得我在‘服务时间’下面写道:‘我相信医护工作者必须做的事情是:为必要的事情牺牲自己,拯救病人’”。


“不过,请不要呼吁其他退休专家也返回病房”他说,“我不会评判其他人的想法。但在我这个年龄,我明白:没有什么比强迫不想进入手术室的人进手术室更糟的了。”




Giampiero Giron, medico di 85 anni. 'Pronto a tornare in sala operatoria'


A 85 anni compiuti torna in sala operatoria. Accade nel Veneto con la sanità agonizzante per l'emergenza coronavirus. 'La Sanità del Veneto mi ha chiesto la disponibilità a tornare in sala operatoria, per aiutare in questa fase di emergenza. E io ho acconsentito'. Giampiero Giron, professore emerito dell’Università di Padova, è l’anestesista che il 14 novembre del 1985 addormentò Ilario Lazzari, il primo trapiantato di cuore in Italia. A dicembre compirà 86 anni e, nonostante l’età da pensione, anche lui è pronto a dare manforte ai medici che in questi giorni lottano negli ospedali per affrontare l’emergenza coronavirus. 'Un paio di settimane fa mi ha telefonato un primario padovano chiedendomi se, all’occorrenza, la Sanità pubblica potrà contare sulla mia esperienza. Da quel giorno vivo con il telefonino sempre a portata di mano. Possono chiamarmi in qualunque momento e io, nell’eventualità, sono pronto ad andare. Lo ritengo un dovere: a prescindere dall’età, in questa fase i medici possono fare la differenza. Anche se il mio giuramento di Ippocrate risale ormai a tanto tempo fa, non ha scadenza'. 


Nato a Padova e cresciuto a Venezia, fondatore dell’Istituto di anestesiologia e rianimazione dell’ateneo patavino, Giron - scrive corrieredelveneto.corriere.it - è direttore sanitario dell’ospedale Villa Salus di Mestre. Considerato un 'mito vivente' del settore, dal 2010 è stato messo a risposo come docente. Eppure ha sempre definito la pensione 'una morte civile' e quindi ogni tanto entra in sala operatoria per tappare qualche buco in organico o perché il paziente pretende che ad addormentarlo sia soltanto lui. Ma ciò che il mondo sta affrontando adesso, è una situazione completamente diversa. 'Lo so che i più esposti alle complicanze dovute al coronavirus sono gli anziani - spiega - però io sono in buone condizioni di salute e, anche se magari non c’entra granché, faccio tutti gli anni il vaccino contro l’influenza. Non sono spaventato, insomma, anche se le situazioni epidemiche sono sempre molto difficili da affrontare'. Sull’argomento, ha le sue teorie. 'Non sono un virologo, ma voglio pensare che il naturale aumento delle temperature legato alla stagionalità, abbia un effetto negativo sul virus, contribuendo ad abbassarne l’aggressività'. 


Trentacinque anni dopo quel 14 novembre quando - al fianco del cardiochirurgo Vincenzo Gallucci e del resto del team - fornì il proprio contributo alla Storia della medicina, Giron si prepara a indossare il camice per affrontare un’altra sfida. 'Stavolta contro un nemico invisibile'. Se gli si fa notare che in questo momento così drammatico per l’Italia, medici e infermieri vengono spesso paragonati a degli eroi sul fronte di guerra, l’anestesista padovano però scrolla le spalle. 'Bisogna dare tutto, sempre, fino in fondo. Mi laureai nel 1961 e a quell’epoca non esistevano le Usl ma la Pia opera ospedale civile di Padova. Ricordo che sotto la voce “orario di servizio” c’era scritto: “Tanto quanto necessario”. Perché è così che, credo, debba fare chi opera in ospedale: sacrificare se stesso fino a quanto è necessario, per salvare i malati». Eppure, non chiedetegli di fare un appello agli altri specialisti in pensione affinché seguano il suo esempio e tornino in corsia: 'Non giudico chi la pensa diversamente. Una cosa, alla mia età, l’ho capita: non c’è nulla di peggio che costringere qualcuno che non ne ha voglia a entrare in una sala operatoria'.


来源:Affariitaliani.it、Corriere della Sera、Associazione Italiana per la Ricerca e l’Aggiornamento Scientifico


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